Una calma momentanea, che lascia però presagire nuove violenze. Questo il polso tastato a Kiev da una delle nostre corrispondenti, dopo una delle peggiori notti di scontri.
“Si sentono esplosioni di granate assordanti provenire da entrambi i campi, i manifestanti e la polizia – dice la nostra Maria Korenyuk -. A Maidan continua intanto l’afflusso di persone da tutto il Paese”.
“Sono stati allestiti cucine e centri medici da campo, dove si prestano i primi soccorsi ai feriti, si somministrano medicine e antidolorifici a chi ne ha bisogno – prosegue la nostra corrispondente -. I manifestanti si attendono però che in giornata la situazione torni a degenerare in nuove violenze. Dicono che non provocheranno la polizia, ma che sono pronti a difendersi. A portata di mano hanno già bombe molotov e massi che hanno divelto dal lastricato di Piazza dell’Indipendenza”.