Una quindicina di morti, probabilmente molti di più: il naufragio al largo delle coste libiche, il secondo in pochi giorni, potrebbe essere il più grave di quest’anno, se sarà confermata la cifra di quattrocento persone che si sarebbero trovate a bordo del peschereccio affondato.
200 le persone tratte in salvo, quasi altrettanti i dispersi.
L’Italia, col suo Ministro degli Esteri, sottolinea che il problema è europeo:
“C‘è consapevolezza, si sta lavorando sugli stumenti per gestire insieme questo dramma, spero che già nel prossimo Consiglio europeo di Giugno possano esserci delle risposte. Il semestrre di presidenza italiana metterà al centro questa faccenda che come sapete bene è materia di ministri degli Esteri, ma anche di altri ministri che sono più direttamente interessati”.
Appena poche ore prima si era avuta notizia di un altro naufragio, avvenuto martedì poco dopo la partenza dalle coste libiche: una quarantina in quel caso i morti.
E in queste ore torna alla mente il naufragio dell’ottobre scorso, quando perirono più di trecentocinquanta migranti.