Obama: non invieremo truppe in Iraq

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Combinare ‘azioni militari mirate’, se necessario, con uno sforzo internazionale per risolvere la crisi ricorrendo alla diplomazia, questa la ricetta del presidente degli Stati uniti Barack Obama per l’Iraq. In ogni caso niente soldati Usa sul campo:

“Voglio essere chiaro – ha detto Obama – questa non è esclusivamente o addirittura prioritariamente una sfida militare. Negli ultimi 10 anni, le truppe americane hanno fatto sacrifici straordinari per dare agli iracheni la possibilità di rivendicare il loro futuro. Purtroppo, i leader iracheni non sono stati in grado di superare la diffidenza e le differenze settarie che fermentano nel territorio da loro amministrato (...) in assenza di questo tipo di azione politica, un intervento militare a breve termine, o qualsiasi tipo di assistenza che potremmo offrire, non avrebbe successo.”

Prima della dichiarazione di Obama, fonti vicine alla Casa bianca, citate dal New York times, ipotizzavano bombardamenti aerei per mezzo di droni senza pilota o caccia bombardieri classici. Altra possibilità l’accelerazione nelle forniture militari all’esercito locale.

Il nostro corrispondente da Washington Stefan Grobe: “Il crollo delle forze di sicurezza irachene ha preso l’amministrazione Obama di sorpresa – anche se la Casa Bianca afferma che è già un bel po’ di tempo che offre assistenza militare. Allora, quale sarà la prossima mossa? Obama ha escluso l’invio di truppe di terra, ma gli attacchi aerei sono sempre più probabili.”

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