Non sarà ispirata agli anni Settanta, ma la nuova collezione Gucci li ricorda da vicino. Frida Giannini, direttrice creativa del marchio della doppia G, non ha mai fatto mistero della sua passione per quella stagione che adesso evoca
chemisier di pelle con ricami in sangallo, gilet di pelliccia patchwork ed altre lussuose lavorazioni.
Stilisticamente la collezione riparte dalla pulizia e dal grafismo delle linee della precedente, ma se il pitone era il protagonista dell’inverno, per l’estate è il patchwork a dominare la scena.
Delicata ma ricca di lavorazioni, leggera ma anche ben decorata, la collezione Alberta Ferretti stavolta unisce gli estremi e non teme i contrasti: la pelle e le frange sfilano insieme con la delicatezza dei fiori in rilievo, effetto porcellana di Capodimonte. La stilista non si è mai lasciata imprigionare nel ruolo di regina dello chiffon ma lei stessa sa di poter dare il suo meglio trattando a modo suo la leggerezza. E la chiave lettura di questa collezione è il nudo.
Viene dalla Grecia Angelos Bratis, al debutto sulla passerella del Teatro/Armani di Milano e si ispira alle opere di Yannis Moralis. Come l’artista parte dalla tela lui comincia da un pezzo di tessuto drappeggiandolo con una sola
cucitura”. L’effetto sulle 23 uscite è un peplo che ha il sapore dell’antica Grecia.
Gli abiti scivolano su una tavolozza fatta di beige, oro, rosa, giallo e bianco, con tocchi di nero e blu.