Le forze irachene avanzano verso Mosul, sostenute dall’aviazione statunitense.
L’offensiva, lanciata cinque giorni fa nel governatorato settentrionale di Ninawa, punta a riconquistare una delle più importanti città occupate ormai da due anni dai jihadisti dell’Isil.
Ma è un’avanzata lenta e graduale, anche per consentire l’evacuazione della popolazione civile.
Circa duemila persone, in prevalenza donne e bambini, hanno trovato rifugio in un centro sportivo abbandonato alla periferia di Makhmour, cittadina a sud di Mosul, attualmente sotto il controllo dei Peshmerga.
“I jihadisti ci torturavano – spiega una rifugiata – abbiamo vissuto come prigionieri, patendo la fame e la sete, terrorizzati. Anche adesso che fuggivamo dai bombardamenti ci sparavano addosso”.
Con l’aiuto di varie organizzazioni umanitarie, le autorità curde stanno raccogliendo cibo, coperte e medicinali per provvedere ai bisogni dei rifugiati. Ma ancora non sono sufficienti.
L’inviato di euronews, Mohamme