50 condanne contro traffico di esseri umani in Thailandia

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Decine di thailandesi e birmani, tra cui un generale dell’esercito, funzionari e politici, sono stati condannati a Bangkok al culmine di un processo contro il traffico di esseri umani che ha coinvolto oltre 100 imputati. Il generale Manas Kongpaen, il volto più noto della rete criminale, è tra i condannati. Il caso riguarda la scoperta di un vasto giro di trafficanti che aveva ridotto in schiavitù migliaia di Rohingya – la minoranza musulmana discriminata esule dalla Birmania.

Nel 2015, le indagini avevano portato al ritrovamento di 36 corpi in campi usati dai trafficanti, che tenevano prigionieri i migranti fino al ricevimento di un pagamento da parte delle famiglie. La Corte penale di Bangkok ha emesso almeno 50 condanne. Il caso è diventato molto seguito dopo che l’ex investigatore capo è fuggito in Australia motivando la sua scelta con il timore di essere ucciso da “persone influenti” coinvolte nel traffico.

L’attuale giunta militare di Prayuth Chan-ocha, al potere dal golpe del 2014, ha definito la lotta al traffico di esseri umani una priorità nazionale. Tuttavia, le organizzazioni per i diritti umani credono che tale crimine sia ancora largamente diffuso in Thailandia, nonostante la pubblicità data al procedimento legale culminato adesso con le numerose condanne.

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