Una protesta rumorosa contro i decreti Salvini. Gli operatori che svolgono il servizio di noleggio con conducente (Ncc) e quelli che operano attraverso la piattaforma Uber sono scesi in strada anche a Roma, come in altre 11 città italiane. Su alcuni van sono stati affissi dei cartelli con la scritta "lasciateci lavorare". I manifestanti hanno chiesto al governo di bloccare i provvedimenti che "impongono agli Ncc un tempo minimo di attesa di 20 minuti, costringendo gli utenti anche a comunicare tragitto e orari del servizio". Alla mobilitazione ha aderito anche il servizio di Uber. Intanto 45 persone sono state rinviate a giudizio dal tribunale di Roma nell'inchiesta sulla contraffazione e la vendita di false autorizzazioni per Ncc. L'accusa è quella di associazione a delinquere, con un giro d'affari che per gli inquirenti ammonterebbe a oltre un milione e mezzo di euro. Gli autisti truffati, che avevano pagato per i titoli falsi decine di migliaia di euro, si sono costituiti parte civile nel processo.