«Ho perso tutto, al posto della mia casa ora c'è un buco nero», le immagini di quella che una volta doveva essere una casa mostrano il dramma che sta vivendo Valentina Castellani Quinn, fiorentina, produttrice cinematografica ad Hollywood. Moglie di Francesco Quinn, primogenito prematuramente scomparso dell’attore Anthony Quinn, Valentina Castellani Quinn vive da venti anni a Malibù. O meglio viveva, perché la sua villa è andata completamente distrutta. «Era un cottage molto bello con la terrazza sul mare, un posto idilliaco... la zona era denominata la "French Riviera". Ricordava un po' le nostre case a Positano. E invece ad oggi è rimasta solo la vista del mare e un buco nero».Ci racconta quei momenti?«Prima gli amici, dopo i vigili del fuoco, ci hanno detto di evacuare. Così con mia figlia Sofia a mezzanotte abbiamo preso il minimo indispensabile dalla casa. I passaporti, il computer, quattro fotografie e siamo scappate. Abbiamo trovato rifugio in un ristorante a Malibù, l’unico posto agibile con elettricità e internet, vicino alla caserma dei vigili del fuoco. Abbiamo dormito dentro il ristorante, perché non si poteva più uscire, le vie di fuga erano tutte in fiamme».Siete tornate il giorno dopo davanti la vostra casa?«Quando siamo tornate a vedere, ci siamo inginocchiate a terra. Il fuoco è stato devastante. Al posto della casa c'era un enorme buco nero. Sembra di stare dentro un film horror». La vostra abitazione era di legno?«No, assolutamente. Purtroppo quando il fuoco entra, prende il gas, prende tutto. A quel punto la casa diventa un posto rovente».Stava lavorando agli Oscar in questi giorni?«Sì, stavamo preparando uno screening del film italiano “Vermiglio” per la notte degli Oscar. Doveva tenersi mercoledì, ma la console Raffaella Valentini lo ha giustamente cancellato, così come sono stati cancellati tantissimi altri eventi».Cosa pensa di fare adesso?«Non lo so. È una domanda molto difficile a cui rispondere, perché per il momento siamo ancora bloccate in questo rifugio. Sicuramente continuerò il mio lavoro, perché non c'è alternativa all’andare avanti. Oggi è difficile persino fare un piano quotidiani, figuriamoci quelli a lungo termine. Le domande che ci facciamo oggi sono: dove mi vesto? dove compro da mangiare? Dove vado a dormire?».